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Ostara, la magia del Nuovo Inizio

  • Immagine del redattore: Vivian Redleaf
    Vivian Redleaf
  • 20 mar 2024
  • Tempo di lettura: 6 min

Aggiornamento: 20 mar



 

Fra il 19 e il 21 di Marzo (il giorno e l'ora varian in base al tempo di rotazione della terra intorno al sole e agli anni bisestili), in un determinato momento, si saluta l'inverno e si entra ufficialmente nella primavera astronomica.

 

Questo momento prende il nome di Equinozio di Primavera, durante il quale ore di buio e ore di luce si equivalgono.

Dopo di che, nell'emisfero boreale, le notti diventeranno sempre più corte e le giornate si allungheranno sempre più, fino al 22 settembre quando, con l'Equinozio di Autunno, inizierà il processo inverso

 

Questo importante cambio di polarizzazione luce/buio per popolazioni nordiche prendeva il nome di Ostara (da Eostre, dea germanica della fertilità) mentre per i celti era Alban Eiler (Luce della Terra).

 

Se a Imbolc avevamo notato un timido risveglio della Natura, con i primi fiori che si fanno strada attraverso la neve, con Ostara si assiste alla morte definitiva dell'inverno e alla rinascita di tutto il mondo naturale, che esplode di colori, profumi e nuove sensazioni.

 

Per le popolazioni antiche, che non beneficiavano delle moderne tecnologie di riscaldamento, cottura e conservazione dei cibi, rappresentava un passaggio significativo, durante il quale ci si preparava a lasciare la stagione fredda e, contemporaneamente, si guardava con rinnovata energia alla possibilità di nutristi finalmente di alimenti freschi naturali, di tornare a lavorare nei campi e riportare al pascolo il bestiame.

Di particolare importanza era la raccolta delle prime erbe spontaee, da utilizzare fresche o essiccate per preparazioni alimentari o curative.

 

Con la neve ormai sciolta e le temperature più miti, i nostri antenati, che avevano passato l'inverno chiusi in casa, potevano riprendere l'attività agricola e commerciale, stare all'aria aperta, riunirsi con i membri del clan, organizzare fiere e perfino matrimoni.

E quale migliore occasione di questo cambiamento per ripulire la casa da cima a fondo e buttare via tutto ciò che era vecchio e stantio?

 

Il Mito di Persefone


Persefone
Persefone - John William Waterhouse, 1912

Le celebrazioni solstiziali ed equinoziali come indicatore dei cambiamenti stagionali si ritrovano un po' in tutte le culture, laddove la sopravvivenza era – ed è - fortemente connessa ai cicli naturali.

Non c'è quindi da sorprendersi se le ritroviamo trasposte in miti e leggende che contribuivano a sottolinearne l'importanza.

 

Uno di questi miti, sicuramente uno dei più affascinanti e conosciuti, è quello di Persefone (Proserpina per i romani), presente nella mitologia greca, più precisamente nei Misteri Eleusini.

Secondo la leggenda, Persefone, figlia di Zeus e Demetra, viene rapita dal dio degli inferi Ade ed è costretta a sposarlo contro la sua volontà e a vivere nell'aldilà per l'eternità.

Disperata, la madre Demetra, patrona del raccolto e della fertilità, si vendica rifiutandosi di propiziare le messi e il bel tempo, facendo così precipitare la Terra in un inverno senza fine.

Preoccupato, Zeus, concede a Persefone di risalire in superficie e stare con la madre per sei mesi l'anno, mentre i rimanenti li avrebbe spesi nell'oltretomba con il consorte.

 

Ostara celebra proprio il ritorno di Persefone in superficie, e Demetra dona tempo buono, abbondanza e fertilità durante tutto il periodo trascorso con la figlia.

Il momento in cui Persefone è costretta a tornare negli inferi è Mabon, il giorno dell'Equinozio d'Autunno, che indica l'inizio dell'autunno astronomico.

 

Pur essendo una festività minore della Ruota dell'Anno (di cui vi parlerò approfonditamente a breve), anche Ostara è ricca di simbolismo.

 

Persefone, nel suo volto di rinascita proprio il giorno di Ostara, rappresenta la Kore, che in greco significa fanciulla. La fanciulla pronta a sbocciare, piena di vita e di aspettative per il futuro: non è più bambina, non è ancora adulta, ma si prepara ad entrare in questa fase della vita mossa da forte desiderio di indipendenza.

Il ritorno di Persefone in superfice esprime la rinascita, il seme che fiorisce ed è origine di un nuovo ciclo vitale.


 

Tutte le divinità associate all'Equinozio di Primavera – Persefone, Kore Proserpina, Eostre, Minerva, Gaia, Cibele, Iside, Ishtar, Artha, Sulis – sono accomunate dalla forte femminilità selvatica e in prepotente espansione. Proteggono la caccia, la fertilità, i boschi, la luce come forza propulsiva; sono dee del parto e della guarigione, sono giovani e quasi tutte vergini.

Rappresentano la potenza in crescita, rafforzata dal sole che con Ostara entra nella sua fase di massima forza, che si espanderà fino al 21 di giugno quando, con il solstizio d'Estate, raggiungerà l'apice per poi cominciare la sua lenta discesa.

 

Anche nei simboli legati a queste festività ritroviamo gli stessi significati: la lepre (fecondità, abbondanza, indipendenza), il fuoco (vitalità, nutrimento, ispirazione), l'orso (potenza e saggezza), trifoglio (nuovo inizio, ciclicità cosmica), cesto (contenitore di tutto ciò che si raccoglie).


 

E, soprattutto, l'uovo. Ripreso dalla tradizione cristiana che proprio in corrispondenza di Ostara ha fissato le celebrazioni della Pasqua (il tema della rinascita/resurrezione vi richiama qualcosa? E la parola inglese per Pasqua, Easter? Già, nulla è casuale), il simbolismo dell'uovo ha una matrice pagana.

 

L'Uovo Primordiale


Uovo Cosmico
Uovo Cosmico - Maria Rosaria Riccio

Già presente nelle culture antiche di area mediterranea, l'uovo rappresentava il principio vitale per eccellenza, l'embrione primigenio, nato dalla fusione perfetta fra la Dea (albume) e il Dio (tuorlo), nella sacra protezione del guscio, elemento legante.

Il suo mistero (è nato prima l'uovo o la gallina) ha fatto sì che in esso molte civiltà vi vedessero l'origine stessa dell'universo, considerandolo di fatto un Uovo Cosmico.

Sempre secondo il mito, dall'uovo sono nate divinità potenti, come Ra per gli egizi e Bramha per gli indiani, Eros per i greci.

Ma l'uovo è anche simbolo di saggezza e di eternità, ed è associato al serpente, che rappresentava l'eternità: come l'Uroboro, il serpente che si morde la codaa rappresentare la ciclicità del tempo.

 

La tradizione di scambiarsi uova come augurio di prosperità e fertilità è attestata già fra gli antichi Persiani ed è stato poi verificato come gesto condiviso da altre civiltà in tutto il mondo.

 

Nella tradizione cristiana compare in Mesopoamia, dove usavano tingerlo di rosso per commemorare il sangue di Gesù. In seguito, l'originale significato pagano di di rinascita venne mutuano con quella della resurrezione del Cristo.

 

Noi e Ostara

 


Come abbiamo già visto nelle precedenti festività legate alla Ruota dell'Anno, possiamo ritrovare un riflesso di queste manifestazioni naturali e astrali anche dentro di noi, anche se non viviamo così a stretto contatto con la natura come i nostri antenati.


Per la maggior parte delle persone, l'arrivo della primavera significa nuova vitalità: voglia di stare all'aria aperta, di aprirsi, di iniziare i progetti pensati durante l'inverno, di incontrare persone. Sentono la spinta propulsiva che dall'interiorità spinge verso l'esterno.

 

A qualcuno invece questo cambio di stagione porta stanchezza, nervosismo e perfino un po' di depressione. Probabili segni di uno squilibrio fisico e mentale, con il corpo che sente il richiamo del risveglio e la mente che vorrebbe rimanere a sonnecchiare ancora un po' al caldo della casa (o viceversa).

 

Ecco quindi alcuni consigli che possono aiutare ad affrontare e vivere al meglio la primavera.

 

  • In primo luogo, una bella pulizia della casa, tenendo le finestre aperte per fare entrare aria nuova

  • Svuotate cassetti e armadi e buttate via ciò che è superfluo

  • Se non lo avete ancora fatto, è il momento di pulire il giardino o il balcone da tutte le erbacce e di concimare terra e vasi

  • Dedicatevi al giardinaggio, piantate fiori di stagione e semi di cui poi potrete seguire la crescita, in particolare, scegliete fiori e piante gradite agli insetti impollinatori

  • Dedicatevi a imparare a riconoscere fiori e piante selvatiche, non potete immaginare quanto possono essere utili

  • Fate un dono alla terra per ringraziarla

  • Cogliete qualche erba selvatica appena nata (poche e, soprattutto, solo se siete sicuri di cosa sono) e utilizzatela per qualche ricetta o mettetela ad essiccare

  • Organizzate passeggiate in Natura, magari in compagnia

  • Decorate le uova con i simboli del sole e della luna

  • Fate il saluto al sole che nasce

  • Fate dello yoga o provate a meditare in un posto tranquillo in mezzo al verde

  • Purificate la casa con un incenso dagli aromi floreali

  • Preparate un piccolo bouquet con qualche fiore di stagione e mettetelo al centro del tavolo


Che l'eneriga e l'equilibrio di Ostara vi accompagnino per tutta la primavera!



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