Acqua Aromatizzata
- Vivian Redleaf
- 14 lug 2023
- Tempo di lettura: 4 min
Aggiornamento: 14 set 2023

L’acqua aromatizzata è una vera toccasana. Una pozione dalle tante proprietà: è dissetante, rinfrescante, gustosa e, grazie all’infusione a freddo, mantiene tutte le proprietà benefiche delle piante utilizzate.
Si ottiene lasciando in infusione in frigorifero (quindi senza cottura) per otto/dieci ore erbe, fiori, spezie e frutta.
Potete realizzare l’acqua aromatizzata lasciandovi ispirare dal gusto e dalla fantasia, ma seguite sempre queste semplici regole:
che siano dell’orto o acquistati, scegliete solo piante, frutta e fiori freschi, di stagione e biologici
informatevi sempre sulle proprietà delle piante e dei frutti che avete intenzione di utilizzare. Stiamo comunque utilizzando elementi della natura che possono avere controindicazioni o dare intolleranza
prima di metterli in infusione, lavateli con un po’ di acqua e bicarbonato
tenete sempre la bottiglia o la brocca in frigorifero e consumate l'infuso entro massimo 24 ore.
L'infusione a freddo permette alle piante di rilasciare lentamente i loro principi attivi, mantenendone inalterate le proprietà organolettiche e terapeutiche.
Non solo, ricordiamoci che, fin dalla preistoria, erbe e piante erano considerati portatrici di grandi poteri e venivano utilizzate a scopo cerimoniale e magico. Erano alla base di pozioni, infusi, unguenti, tonici, bevande, impacchi e sacchetti portafortuna o scacciamalocchio.
Che si voglia chiamarla magia o medicina, questi preparati curavano malattie e salvavano vite. La loro validità è comprovata in numerosi trattati ed è alla base della moderna fitoterapia.
Io non butto mai via le erbe utilizzate, ma le sotterro in giardino, come ringraziamento alla Terra che me le ha donate.
Per questa ricetta, ho fatto un mazzetto con menta, lavanda (giusto due steli perché è molto intensa), salvia, artemisia abrotano (anche qui, un ciuffetto appena), basilico, qualche mirtillo, la scorza di un limone e qualche fiore di zagara che avevo raccolto e fatto essiccare a giugno. Il risultato è un infuso dissetante, rinfrescante e purificante.
Voi potete realizzare l’acqua aromatizzata lasciandovi ispirare dal gusto e dalla fantasia, possibilmente con prodotti di stagione, freschi e biologici, dell’orto o acquistati.
L’importante è conoscere o informarsi bene quali sono le proprietà delle varie piante, spezie e frutti che volte utilizzare: i rischi di un’intossicazione sono sempre in agguato. Inoltre, i fitocomplessi possono avere controindicazioni in caso di determinate patologie.
Nel post, vi anticipo anche qualcosa sulle piante che ho scelto, così cominciamo a conoscerle da vicino.

Il grande valore medicale della salvia era già ampiamente riconosciuto dalla Scuola Medica Salernitana, nel Medioevo, che la definì “Salvia Salvatrix”.
È un ottimo tonico del sistema nervoso, stimolante e digestivo, espettorante, cicatrizzante e regola il ciclo mestruale, disinfiamma la gola, cura i reumatismi e aiuta in caso di eczemi, dermatosi e piaghe cutanee.
Pianta sacra a Vesta, si riteneva propiziasse la felicità nei matrimoni e portasse pace e felicità. La sua azione purificante la rende pianta d’elezione, insieme al rosmarino, nei rituali per scacciare le energie negative

Infusa a freddo, ha proprietà decongestionante e rinfrescante.
È analgesica, protegge da attacchi virali e fungini, è antibatterica, digestiva, analgesica (soprattutto per il mal di testa)
Nella magia tradizionale, era utilizzata per purificare, guarire e aprire la mente prima delle divinazioni.

È calmante, antidepressiva, aiuta nei casi d’insonnia, disinfettante, antibatterica.
Le sue qualità magiche sono collegate alla sua energia, che è in grado di essere tranquillizzante ma anche di spingere al raggiungimento degli obbiettivi.
Era considerata una pianta in grado di attrarre la prosperità e l’amore, di purificare, di scacciare le energie negative e richiamare l’armonia.

È una varietà dell’artemisia comune ed è famosa per il suo profumo, che ricorda molto la coca cola, mentre il sapore tende all’amaro.
Di questa pianta si utilizzano solo le estremità giovani.
È una stimolante naturale piuttosto potente, per questo va utilizzata con estrema cautela. Ha proprietà digestive, diuretiche, emostatiche, vermifughe, rafforza le difese immunitarie e favorisce il ciclo mestruale. È sconsigliato l’utilizzo alle donne in gravidanza.
Era considerata, insieme a ruta e verbena, pianta magica per eccellenza.
La credenza popolare vuole che, tenuta nelle scarpe, allevi la stanchezza.
Una volta essiccata e bruciata, si crede possa favorire la chiaroveggenza.

Pianta antichissima, considerata sacra e regina della cucina mediterranea.
Ha proprietà stimolanti, antispasmodiche e disinfettanti. Molto utile in caso di alitosi, digestione difficile, ansia e stanchezza.
Nella magia popolare, veniva impiegata per propiziare l’amore, l’amicizia e la riproduzione. Inoltre è considerata un potente simbolo apotropaico contro il demonio.

Se non avete a disposizione limone biologico, evitate di utilizzare la scorza e preferite un po’ di succo.
È l’agrume che vanta il più ampio impiego terapeutico. Ha un’azione tonica e rinfrescante, oltre che essere ricco di vitamine. È depurativo, digestivo, aiuta in caso di nausea e reumatismi, disintossica e, in passato, era considerato un potente antidoto contro i veleni.
I suoi fiori, le zagare bianche, oltre a contenere le stesse proprietà dei frutti, conferiscono un sapore e un profumo delizioso alle preparazioni.
Mescolato con lo zucchero, veniva impiegato come filtro d’amore e, in generale, per propiziare l’amicizia in quanto portatore di energia della felicità.
Veniva bevuto nei rituali per purificarsi da cattive abitudini e pensieri negativi, pratica ancora molto in voga e toccasana per rinvigorirsi.

Ricco di vitamine, tannini e sali minerali, oltre che per il suo buon sapore, leggermente acidulo e rinfrescante, è utilizzato per le sue proprietà astringenti, vasoprotettive, disinfettanti, e antinfiammatorie e per combattere la dissenteria.
Prima di diventare noto anche da noi, i nativi Americani ne riconoscevano le proprietà protettive e lo impiegavano prima dei rituali sciamanici






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